043: Supernova 1987A compie 30 anni

In questi giorni molti astrofisici hanno festeggiato una importante scoperta avvenuta 30 anni fa, nella notte tra il 23 ed il 24 febbraio 1987, quando un operatore dell’osservatorio di Las Campanas, sulle Ande cilene, mentre osservava il cielo ad occhio nudo, nella Grande Nube di Magellano scorse una stella che non aveva mai visto prima: si trattava dell’esplosione di una Supernova, che ha subito magnetizzato l’attenzione di tutta la comunità scientifica. Battezzata SN 1987A, è stata la Supernova più studiata di sempre, ad una distanza di oltre 160.000 anni luce da noi. Quindi quella che fu osservata quella notte, e per alcuni mesi a seguire, è stato il bagliore dell’esplosione che in realtà era avvenuto appunto più di 160.000 anni fa.

La Supernova è stata studiata in diverse lunghezze d’onda (ottico, infrarosso, banda X…) sia nelle sue primissime fasi dopo l’esplosione, sia nella successiva evoluzione dei suoi residui. Il suo studio ha permesso agli astronomi di approfondire di molto la comprensione di questo particolare fenomeno, legato anche alla tipologia di stella che lo produce.

Molte delle conoscenze di cui disponiamo oggi infatti derivano proprio dal quella fortunata circostanza, che ha permesso di cogliere un evento così importante fin dai suoi primissimi istanti.

Ora i ricercatori, grazie all’utilizzo di potentissimi supercalcolatori, hanno prodotto diverse simulazioni dell’evento, estrapolandone anche l’evoluzione dei resti della Supernova, fino al 2028.

Quindi è comprensibile la curiosità di continuare a tenerla d’occhio, soprattutto attraverso i potenti occhi di ATHENA, un nuovo sofisticatissimo telescopio spaziale dell’ESA, che opererà nella banda X e dovrebbe essere lanciato proprio dal 2028.

Certo, abbiamo ancora tempo fino a quella data, ma se mi sarà ancora possibile, come di consueto, non mancherò certo di aggiornarti.

Per ora ti do appuntamento al prossimo episodio.

Vito Lecci