Pare abbia destato molta meraviglia la notizia, da poco rilasciata dalla NASA, a proposito di un altro Sistema Solare che conta ben 8 pianeti, proprio come il nostro.
Ma allora? cosa ci sarebbe di strano?
Secondo la mia modesta opinione, il fatto che non siamo più l’unico Sistema Solare conosciuto col maggior numero di pianeti NON è per niente importante.
Anzi, sono certo che in futuro saranno scoperti Sistemi Solari con molti più pianeti del nostro.
Secondo me NON è davvero questa la cosa importante in questa faccenda, bensì un’altra, a mio avviso molto più interessante: Questa scoperta è stata possibile grazie ad una rete neurale artificiale, insomma un computer opportunamente istruito affinché possa cercare nell’enorme mole di dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler, al fine di individuare eventuali pianeti extrasolari che fossero sfuggiti al controllo umano.
E’ esattamente quello che ha fatto un ingegnere di Google quando ha predisposto hardware e software affinché svolgessero esattamente questo compito.
Ciò ha portato il sistema a scovare altri due esopianeti di cui gli astronomi non si erano accorti prima.
Uno si trova nel sistema extrasolare Kepler-80, l’altro in Kepler-90.
Quest’ultimo, di cui erano già noti 7 pianeti, ora passa ufficialmente ad averne 8.
A mio avviso questo è un bellissimo esempio di come, ancora una volta, la tecnologia possa aiutare i ricercatori (e non solo loro) a districarsi in situazioni che prevedono una enorme mole di dati da trattare, che sarebbe impossibile gestire con il solo intervento umano.
Sono fiducioso che questo nuovo approccio in astronomia possa dare molti altri interessanti frutti.
Vito Lecci